lunedì 8 agosto 2022

Kata del karate

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Il Kata () nel Karate-dō, è un esercizio individuale o a squadre che rappresenta un combattimento reale contro più avversari immaginari.
La parola Kata nella lingua giapponese in antichità assumeva il significato di simbolo per enfatizzarne il contenuto spirituale, in seguito assunse il significato più semplice di forma: infatti il Kata è un succedersi di tecniche di parata e attacco prestabilite contro più avversari immaginari e forme. Nell'esecuzione dell'esercizio riveste grande importanza proprio la qualità formale delle singole tecniche, delle posizioni e degli spostamenti.
Non ci si deve però fermare all'aspetto estetico: il Kata è un vero combattimento, seppur codificato, quindi deve esprimere efficacia, sia dal punto di vista tecnico che strategico.
Per i praticanti rappresenta l'essenza dell'arte marziale perché racchiude in sé sia lo studio delle tecniche fondamentali (Kihon) che il ritmo e la tattica del combattimento (Kumite): è perciò basilare per progredire nella ricerca della Via (Dō). E, dal punto di vista strettamente tecnico, si può ben dire che studiare i Kata è studiare il Karate nella sua completezza, senza quelle limitazioni poste dal Karate agonistico: in questo senso, si può affermare con certezza che non soltanto nei Kata risiede tutto il Karate, ma che le caratteristiche di ogni singolo stile possono essere comprese appieno soltanto dallo studio dei Kata propri dello stile medesimo. Non si deve tuttavia commettere l'errore di interpretare questo assunto nel senso che uno stile è tanto più completo quanto più elevato è il numero dei Kata che in esso si praticano: "Ciò che conta non è il numero di Kata presenti in uno stile, ma che in questi Kata siano rappresentati gli elementi distintivi e caratterizzanti dello stile medesimo.
L'esercizio del Kata non si pratica solo nelle discipline marziali, ma in tutte quelle arti orientali che abbiano come fine il Dō: ju-dō (via della cedevolezza), ken-dō (via della spada), kyu-dō (via del tiro con l'arco), aiki-dō (unire l'energia), ma anche sho-dō (calligrafia), ka-dō (composizione floreale) e sa-dō (cerimonia del tè). In tutte queste discipline ci si propone di fondere, attraverso la respirazione, le componenti fisica e mentale eseguendo una predeterminata sequenza di gesti per raggiungere una più elevata condizione spirituale.
Ogni Kata è composto da una serie di movimenti che ne costituiscono la caratteristica evidente, ma presenta altri elementi che sfuggono alla comprensione più immediata: i maestri che li hanno creati hanno spesso volutamente mascherato il significato di alcuni passaggi per evitare che altri se ne impadronissero. Per esempio i Kata vennero mimetizzati in danze innocue, nel periodo in cui ad Okinawa vigeva la proibizione di praticare le arti marziali.
Vi sono dei punti che caratterizzano l'esecuzione di un Kata nel karate. Ogni Kata inizia e finisce col saluto (rei). L'inchino testimonia un mutato atteggiamento mentale dell'esecutore, che da quel momento esprime tutta la sua forza interiore. Tale stato di massima attenzione (zanshin) si evidenzia in particolare al momento del saluto e del Kiai (grido).
Tutte le tecniche devono essere sostenute dal corretto uso della respirazione e della contrazione addominale (Kime) che, in due particolari momenti esplodono nel kiai. Dimenticare il grido o eseguirlo fuori tempo è indice di emotività, ed è un errore.
I Kata si sviluppano su di un tracciato determinato (embusen); se spostamenti e cambi di direzione vengono eseguiti correttamente, il punto di arrivo del Kata corrisponde a quello di partenza. Ogni karateka deve individuare un tokui kata (forma preferita), scelto in funzione dell'obiettivo da raggiungere: esame, gara o miglioramento tecnico. Il tokui Kata deve quindi cambiare nel tempo per le diverse fasi di evoluzione del praticante.

I dieci elementi del Kata
Yio no kishin è lo stato di concentrazione tipico di chi si sente attaccato.
Inyo è l'attacco e la difesa.
Chikara no kiojaku è il grado di forza da impiegare in ogni momento del kata.
Waza no kankyu è il grado di velocità da usare in ogni tecnica.
Taino shin shoku è la contrazione ed espansione dei muscoli del corpo.
Kokyu è la respirazione, sempre in sintonia con i movimenti.
Tyakugan è il significato che deve avere ogni tecnica nel kata, per fare ciò, occorre visualizzare mentalmente un avversario.
Kiai è un urlo causato dalla contrazione della parete addominale; serve per migliorare l'espirazione in un momento di particolare necessità di potenza nel kata.
Keitai no hoji è la corretta posizione da eseguire in ogni movimento; rispettando le posizioni è possibile ritornare al punto di partenza una volta terminato il kata.
Zanshin è lo stato mentale di guardia da tenersi anche al termine del kata: dallo stato di Ioi, allo stato di Yame.

Elenco dei Kata divisi per i vari stili
Shorin-Ryu
Kata Pinan (o Kata Heian)
Pinan Shodan
Pinan Nidan
Pinan Sandan
Pinan Yondan
Pinan Godan
Ananko
Bassai-dai (o Passai-dai)
Bassai-sho (o Passai-sho)
Chinti
Chintō
Gojushiho
Ishimine-passai
Jiin
Jion
Jitte
Kushanku-dai
Kushanku-sho
Matsumura-passai
Naihanchi Nidan (o Naifanchi Nidan)
Naihanchi Shodan (o Naifanchi Shodan)
Naihanchi Sandan (o Naifanchi Sandan)
Niseishi (o Niseshi)
Rohai Nidan
Rohai Shodan
Rohai Sandan
Sesan
Sochin
Tomari-passai
Unsū
Wakan
Wanchu (o Wanshu)

Wado - Ryu
Il primo Kata in questo stile, in realtà, è il Kihon Kata, mentre Nidan (secondo livello) e Shodan (primo livello) sono invertiti per facilitarne l'apprendimento.

Kata di base (Kata Pinan)
Pinan Nidan
Pinan Shodan
Pinan Sandan
Pinan Yondan
Pinan Godan
Kata superiori
Kushanku
Naihanchi
Seishan
Chintō
Jitte
Jion
Niseishi
Bassai
Wanchu
Rohai

Shotokan
Lo stile Shotokan attinge dalla tradizione dello Shuri - Te, conservando e codificando 26 Kata (escludendo 3 Kata "preliminari" considerati propedeutici). Quindici di questi, considerati la base dello stile, derivano dalle modifiche apportate a scopo didattico dal Maestro Yasutsune "Anko" Itosu, allievo del leggendario Sokon "Busho" Matsumura e a sua volta maestro di Gichin Funakoshi; si tratta, pertanto, di Kata rielaborati nei quali sono certamente visibili le connessioni con i Kata originari dello Shuri - Te, ma che tuttavia risultano profondamente diversi da questi ultimi, rappresentandone delle "stilizzazioni" didattiche successive e funzionali all'addestramento di allievi in età scolare. I quindici Kata rielaborati dal Maestro Itosu e ripresi dal Maestro Funakoshi sono: i cinque Heian (creati da Itosu con l'originaria dizione "Pin-An" e derivati dai Kata Kanku); i tre Tekki (derivati dal Kata Naifanchi, andato perduto); Bassai-dai; Kanku-dai; Jion; Jitte; Enpi; Hangetsu; Gankaku. Questi Kata vengono talvolta definiti fondamentali (Heian e Tekki) e Sentei (i principali). Altri preferiscono classificare Sentei gli stessi Kata con l'aggiunta di Bassai-sho e Kanku-sho, eliminando Gankaku (che non è andato soggetto al processo di "stilizzazione" sopra citato), portando così i Kata di base dello stile a sedici. Tra i Kata di specializzazione alcuni preferiscono considerare come una tipologia separata i Kata Chinte, Meikyo e Wankan. Questi vengono talvolta classificati come hara no kata. I Kata tradizionali derivano da due tipologie stilistiche originarie, non inquadrabili in veri e propri stili: Shōrin-ryū e Shōrei ryū, l'uno caratterizzato da maggior agilità e velocità di spostamento, quindi più adatto ai combattimenti a lunga distanza, l'altro basato su tecniche potenti e posizioni stabili e quindi più adatto ai combattimenti ravvicinati. Una ipotesi accreditata è che i termini si riferiscano alle scuole dello Shaolin del nord e del sud, che in momenti diversi hanno fatto risentire la propria influenza sulle isole di Okinawa, culla del karate. La seguente classificazione va presa con relativa flessibilità.

Kata preliminari
Taikyoku Shodan - Forte polo n. 1 (Shorin)
Taikyoku Nidan - Forte polo n. 2 (Shorin)
Taikyoku Sandan - Forte polo n. 3 (Shorin)
Taikyoku Yondan - Forte polo n. 4 (Shorin)
Kata Heian (Kata Pinan o Kata Heian)
Heian Shodan - Mente pacifica n. 1 (Shorin)
Heian Nidan - Mente pacifica n. 2 (Shorin)
Heian Sandan - Mente pacifica n. 3 (Shorin)
Heian Yondan - Mente pacifica n. 4 (Shorin)
Heian Godan - Mente pacifica n. 5 (Shorin)
Kata Tekki
Tekki Shodan - Cavaliere di ferro n. 1 (Shorei)
Tekki Nidan - Cavaliere di ferro n. 2 (Shorei)
Tekki Sandan - Cavaliere di ferro n. 3 (Shorei)
Kata Sentei
Bassai-dai - Assalto alla fortezza (Shorin)
Kanku-dai - Scrutare il cielo' oppure 'Sguardo al grande sole (Shorin)
Jion - Amore di Budda e riconoscenza (Shorei)
Empi - Volo di rondine (Shorin)
Hangetsu - Mezza luna (Shorei)
Gankaku - Gru sulla roccia (Shorin)
Jitte - Dieci mani (Shorei)

Kata superiori
Bassai-sho - Penetrare la fortezza (Shorin)
Kanku-sho - Scrutare il cielo (Shorin)
Sochin - Forza e calma (Shorei)
Unsu - Mani di nuvola (Shorin)
Nijushiho - Ventiquattro passi (Shorei)
Gojushiho-sho - Cinquantaquattro passi (Shorei)
Gojushiho-dai - Cinquantaquattro passi (Shorei)
Jiin - Tempio dell'amore di Budda (Shorei)
Chinte - Mano straordinaria (Shorei)
Meikyo - Specchio luminoso (Shorei)
Wankan - Corona di Re (Shorei)

Shito-Ryu
Tra gli stili più diffusi, lo Shito-Ryu è certamente quello che annovera il maggior numero di Kata; ciò è determinato dal fatto che il fondatore dello stile, il Maestro Kenwa Mabuni, era considerato in Okinawa un autentico esperto ed un profondo conoscitore dei Kata tradizionali, tanto che alla sua consulenza in materia, in caso di dubbi, ricorrevano spesso persino maestri di altissimo profilo come Chojun Miyagi e Gichin Funakoshi.
Kata di base (Kata Pinan o Kata Heian)
Pinan Shodan - Pace e tranquillità, 1º grado
Pinan Nidan - Pace e tranquillità, 2º grado
Pinan Sandan - Pace e tranquillità, 3º grado
Pinan Yondan - Pace e tranquillità, 4º grado
Pinan Godan - Pace e tranquillità, 5º grado

Kata superiori
Annanko - luce del sud
Aoyagi - Salice piangente
Bassai-dai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma lunga
Bassai-sho - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma breve
Chatanyara Kushanku
Chinte - Tecniche non comuni
Chintei
Chintō - Gru sulla roccia
Gekisai Nidan
Gekisai Shodan
Gojushiho
Hannan - pace del sud
Heiku - tigre nera
Ishimine-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma del Maestro Ishimine
Jiin - Tempio dell'amore di Buddha o Amore per la verità
Jion (Shito-Ryu): Il Kata Jion è uno dei Kata che viene insegnato appena acquisita la cintura nera. Il significato letterale di questo Kata è: Al tempio di budda. È un Kata che è composto da movimenti piuttosto lenti.
Jitte - Mano di Buddha
Juroku - Sedici
Kosokun-dai - Sguardo al cielo, o saluto al sole, forma lunga
Kosokun-sho - Sguardo al cielo, o saluto al sole, forma breve
Kururunfa - diciassette posizioni
Matsukase - vento nei pini
Matsumura-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma del Maestro Matsumura
Matsumura-Rohai - Visione dell'airone bianco, forma del Maestro Matsumura
Myojo - Pianeta Venere
Naihanchi Nidan (o Naifanchi Nidan)
Naihanchi Shodan (Shito-Ryu) (o Naifanchi Shodan) viene usato per acquisire la cintura marrone nell'Itosu kai. È un Kata che si sviluppa in un'unica direzione. Esso è composto prevalentemente da difese. Tra queste troviamo il kagetsuki.
Naihanchi Sandan (o Naifanchi Sandan)
Nipaipo - ventotto passi
Niseishi (o Niseshi) - ventiquattro spostamenti
Oyadomari bassai
Pachu - le spire del drago danzante
Paiku - tigre bianca
Papuren - Otto passi allo stesso tempo
Rohai Nidan - visione dell gru 2
Rohai Shodan - visione della gru 1
Rohai Sandan - visione della gru 3
Saifa - Annientamento totale
Sanchin - Tre battaglie
Sanseiru - trentasei
Seienchin - La quiete dentro la tempesta
Seipai - Cinquantaquattro passi
Sesan - 13 mani
Shiho-kosokun
Shinpa
Shisochin
Sochin - La grande calma
Suparinpei - Centootto passi
Tensho - Mani fluttuanti
Tomari-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma della città di Tomari
Unshu - Mani nella nuvola, mani come nuvole
Wankan - Pino nel vento
Wanchu (o Wanshu) - Volo di rondine
Tomari no Rohai

Goju-Ryu
La definizione Goju-Ryu (GoJu: duro-morbido, Ryu: scuola o stile) fu coniata per la prima volta dal Maestro Chōjun Miyagi nel corso di una delle esibizioni di Karate al Dai Nippon Butoku Kai di Kyoto. Prima di allora, lo stile di Naha-te fondato dal Maestro Kanryo Higaonna (o Higashionna, secondo una diversa lettura) non aveva un suo nome specifico. Il Kata di base, e quello che sia Miyagi che Higaonna consideravano il più importante e quello da eseguire sempre almeno una volta al giorno, quale che fosse il livello del praticante, è il Sanchin; il più complesso è Suparinpei, un Kata di rara bellezza e di altissimo grado di difficoltà adatto soltanto ai praticanti più esperti ed elevati in grado. Chojun Miyagi creò i primi quattro dei sei Kata Taikyoku (gli altri due li creò Gōgen Yamaguchi), creò i due Kata Gekisai e rielaborò moltissimo due Kata di origine cinese e da questi creò i Kata Sanchin e Tensho. Tutti gli altri Kata sono di derivazione cinese e sono stati leggermente modificati da Miyagi e Yamaguchi. Ecco la lista degli attuali Kata del GoJu-Ryu:

Taikyoku kata (Kata di base)

1. Taikyoku Jodan - "Primo corso alto"
2. Taikyoku Chudan - "Primo corso medio"
3. Taikyoku Gedan (o Taikyoku Gedan Ichi) - "Primo corso basso (uno)"
4. Taikyoku Gedan Ni - "Primo corso basso due"
5. Taikyoku Kake uke - "Primo corso parata a gancio"
6. Taikyoku Mawashi uke - "Primo corso parata circolare"
Fukyu kata (Kata intermedi)

1. Gekisai Dai Ichi - "Distruggere numero 1"
2. Gekisai Dai Ni - "Distruggere numero 2"
3. Sanchin (caduto in disuso perché non si fa più la respirazione ibuki) - "3 battaglie"
4. Tensho (caduto in disuso perché non si fa più la respirazione ibuki) - "Mani rotanti"
Kaishuu kata (Kata superiori)

1. Saifa - "Annientamento totale"
2. Seienchin (o Seiyunchin) - "La quiete dentro la tempesta"
3. Sanseru (o Sanseiru) - "36 mani"
4. Sepai (o Seipai) - "18 mani"
5. Shisochin - "Quattro monaci tranquilli"
6. Sesan (o Seisan) - "13 mani"
7. Kururunfa - "Opporsi alle onde"
8, Suparinpei (o Suparimpei) - "108 mani"

Uechi-Ryu
Lo Uechi-Ryu, altrimenti detto Pangai Noon, è lo stile fondato dal Maestro Kanbun Uechi al ritorno da 15 anni trascorsi in Cina, nella stessa zona in cui si era perfezionato qualche decennio prima il padre di quello che divenne successivamente il Goju-Ryu: il Maestro Kanryo Higaonna di Naha. Esistono infatti diverse similitudini tra il primo Goju-Ryu e lo Uechi-Ryu, che sono stili molto duri e caratterizzati da metodologie di allenamento al limite dell'autolesionismo. Lo stile conta soltanto tre Kata originari: Kanbun Uechi sosteneva di non avere avuto il tempo di imparare il quarto, Suparinpei, dal momento che in "soli" 15 anni di permanenza in Cina non aveva avuto che il tempo appena sufficiente ad approfondire i primi tre! Del resto, in ambito Goju-Ryu, sia Kanryo Higaonna che il suo allievo e successore Chojun Miyagi sostenevano che per imparare compiutamente il Kata di base Sanchin e poter quindi passare all'apprendimento del Kata successivo occorressero, ad un allievo con grandi capacità di applicazione, non meno di tre anni.
I tre Kata insegnati da Kanbun Uechi sono:

Sanchin- "tre battaglie"
Sanseryu
Sesan
Il figlio Kanei Uechi inserì successivamente altri tre Kata:

Kanchin
Kanshiwa
Seryu
In seguito, Saburo e Deiki Uehara aggiunsero rispettivamente:

Kanshu
Sechin

Sankukai
Kata di base
Taikyoku Shodan
Taikyoku Nidan
Taikyoku Sandan
Heiwa Shodan
Heiwa Nidan
Heiwa Sandan
Heiwa Yondan
Heiwa Godan
Kata Superiori
Hiji no kata
Shinsei
Jiin
Bassai-dai
Annanko
Matsukaze
Kosokundai
Seienchin
Sanchin
Hyakuhachi
Seipa
Tajima
Tensho
Goju yon
Saifa
Ten ryu no kata

Ryūei-ryū
Niseishi (ニセーシー?) (Ventiquattro)
Sanseru (Trentasei)
Seisan (セーサン?)(Tredici)
Pachu (パーチュー?) (Sfera rotante)
Heiku (ヘイクー?) (Tigre Nera)
Paiku (パイクー?) (Tigre Bianca)
Anan (Pace del sud)

sabato 6 agosto 2022

Combattimento in clinch

 


Il combattimento in clinch è la parte del combattimento in piedi in cui i combattenti sono alle prese in un clinch, in genere utilizzando le prese di clinch. La presa dell'avversario può essere utilizzata per eliminare l'uso effettivo da parte dell'avversario di alcuni calci, pugni e armi da mischia. Il clinch può anche essere usato come mezzo per passare dal combattimento in piedi al combattimento a terra usando atterramenti , proiezioni o spazzate .

Il combattimento di clinch è enfatizzato nel wrestling, nel judo, nella Muay Thai, nel Lethwei, nel Sambo, nel Wing Chun, nel Jiu-Jitsu brasiliano, nel Sumo e nelle arti marziali miste.

Il combattimento di clinch è l'obiettivo primario di molti sport da combattimento come il wrestling ed è anche una parte fondamentale del Wrestling amatoriale, Sambo, Muay Thai, Lethwei e arti marziali miste. La natura del clinch durante il combattimento dipende dalle regole coinvolte nei diversi sport. La Muay Thai pone molta enfasi sui colpi dal clinch, mentre il Judo si concentra sui lanci. La regola comune a tutte queste forme è il tasso per il grappling necessario formare un clinch. Altri sport da combattimento come Boxe o Taekwondo consentire la clinciatura solo per un breve periodo o non consentirla affatto. Se l'operazione di clinciatura non è consentita, al combattente che ha effettuato l'acquisizione verrà emesso un avvertimento o l'arbitro ricomincerà il combattimento a distanza.

Il clinch è un potente strumento per i grappler per avanzare in una posizione dominante nel combattimento a terra, o è usato per segnare punti o vincere una partita come un lancio di grande ampiezza nel Wrestling amatoriale o un ippon nel Judo. Il tipo di tecniche impiegate dipende fortemente dal fatto che i partecipanti indossino o meno indumenti abbastanza pesanti da essere afferrati e utilizzati per ottenere leva o sbilanciarli per impostare le proiezioni.

In ambienti competitivi esempi di tale abbigliamento sarebbero il Judogi, il Brazilian Jiu Jitsu gi o il Kurtka.

Nelle competizioni in cui vengono indossati tali indumenti (indicati quasi esclusivamente come gi) c'è una forte enfasi sul combattimento con presa in cui i combattenti cercheranno di ottenere una presa dominante sul gi dell'avversario per sbilanciarlo e lanciarlo. Esempi di tale competizione sarebbero Judo, Sambo o alcune competizioni di Jiu Jitsu brasiliano, sebbene nel BJJ ci sia spesso una divisione per entrambe le gare di gi e no-gi.

Nella competizione no-gi ottenere doppi underhook è generalmente considerato vantaggioso, poiché la posizione può essere utilizzata per eseguire proiezioni o takedown. Essere dietro l'avversario in una tale posizione è noto come ottenere la schiena ed è generalmente considerato ancora più vantaggioso, poiché è più difficile per l'avversario difendersi da quella posizione. Un tipico esempio di tecnica eseguibile da questa posizione è il suplex.

Durante la presa, la posizione delle braccia di un combattente è di vitale importanza. Il combattente cerca sempre di tenere le braccia all'interno di quelle dell'avversario, permettendogli di premere i gomiti insieme costruendo una presa più stretta. Il combattente tenta di tenere sempre le mani in una posizione "a coppa".

Esiste una moltitudine di tecniche di percussione che possono essere utilizzate efficacemente dal clinch. I pugni, i gomiti in clinch, a volte indicati anche come "pugilato sporco", sono un aspetto importante della Muay Thai, del Wing Chun, del Lethwei e delle arti marziali miste. I gomiti e i pugni ad anello corto come ganci e montanti possono essere utilizzati efficacemente dalla posizione di cravatta a colletto singolo. Sebbene non consentito in molti sport da combattimento, a Lethwei, l'uso della testata è incoraggiato e può essere efficacemente utilizzato anche dal clinch. La breve distanza nei annulla ribaditura calci in qualche misura, ma alcuni calci sono ancora efficace. Nel Wing Chun, le prese/trappole simultanee ai gomiti, ai polsi o dietro il collo spesso aprono un colpo. In Muay Thai, il doppio legame collare è utilizzato per controllare un avversario mentre ginocchiata alla testa o al tronco, e delinquenti sono utilizzati in alcune arti marziali miste concorsi per calciare i piedi dell'avversario.

Ci sono pochissime prese di sottomissione che possono essere applicate efficacemente dal clinch, senza impegnarsi in combattimenti a terra. La presa di sottomissione più nota è la ghigliottina , che può essere tentata da una cravatta a colletto singolo o doppio. L'altezza è vantaggiosa nell'applicazione dello starter a ghigliottina dal clinch, poiché è necessaria una leva sufficiente. Altre possibili ma più rare sottomissioni dal clinch sono il triangolo del braccio, lo strangolamento posteriore nudo e lo strangolamento Ezekiel.








venerdì 5 agosto 2022

Combattimento a terra

 


Il combattimento a terra (chiamato anche lavoro a terra o gioco a terra) è un combattimento corpo a corpo che si svolge mentre i combattenti sono a terra. Il termine è comunemente usato in arti marziali miste e altri sport da combattimento, così come varie forme di arti marziali per indicare l'insieme di grappling tecniche impiegate da un combattente che è a terra. È l'obiettivo principale del Jiu-Jitsu brasiliano ed è presente in quantità variabili nel Catch wrestling, Judo, Sambo, Shoot wrestling, Dishuquan Dog Kung Fu, alcune scuole di Shuai Jiao e altri stili di wrestling.

Analogamente al combattimento con il clinch, il combattimento a terra implica che i combattenti si trovino a una distanza molto ravvicinata, di solito coinvolgendo uno o entrambi i combattenti che afferrano l'avversario usando varie prese di presa. A seconda del posizionamento dei combattenti, la vicinanza può consentire tecniche come mordere, strangolare, cavare gli occhi, leve articolari, tecniche di punti di pressione o vari colpi.

Tradizionalmente trascurato dalla maggior parte delle arti, colpire a terra è un aspetto importante del combattimento a terra. Tipicamente, una posizione in alto è migliore per vari colpi rispetto a una posizione in basso, semplicemente perché il combattente nella posizione superiore può generare la distanza e il movimento necessari per colpi efficaci, mentre il combattente in basso è limitato dal suolo e dal combattente in alto. Un altro fattore è la gravità, che è a favore del combattente superiore quando colpisce verso il basso. Inoltre, l'effetto dei colpi a terra può essere amplificato, a seconda dell'area colpita, dal colpo che spinge l'avversario a terra. I tipi di colpi che possono essere impiegati efficacemente dipendono dalla particolare posizione di presa. I colpi comuni includono gomiti, testate, ginocchiate e pugni.








giovedì 4 agosto 2022

Colpo di gomito

 



Un colpo di gomito (comunemente chiamato semplicemente "gomito") è un colpo con la punta del gomito, la parte dell'avambraccio più vicina al gomito o la parte della parte superiore del braccio più vicina al gomito. I gomiti possono essere lanciati lateralmente come un gancio, verso l'alto come un montante, verso il basso con la punta del gomito, diagonalmente o in movimento diretto e in molti altri modi, come durante un salto. I colpi di gomito sono originari delle arti marziali tradizionali del sud-est asiatico, delle arti marziali tradizionali cinesi e delle arti marziali tradizionali di Okinawa.

Il gomito è una pratica vietata nella maggior parte degli sport da combattimento. Tuttavia, Lethwei, Muay Thai, Pradal serey e diverse organizzazioni di arti marziali miste (MMA) consentono la gomitata o consentono la gomitata in un modo specifico. Le organizzazioni di arti marziali miste che lo vietano di solito lo fanno perché sgomitare la testa aumenta il rischio di lacerazioni in un combattimento.

Mentre i gomiti sono per lo più vietati nella maggior parte degli sport da combattimento moderni, sono comuni nelle arti marziali tradizionali. Ci sono poche arti marziali tradizionali che non usano i gomiti anche se dipende da quale arte marziale si tratta, se i gomiti sono armi primarie o secondarie e anche in che modo, con quali tattiche e con che frequenza vengono utilizzati. Alcune arti marziali tradizionali ben note e rispettate che usano i gomiti sono Karate, Hung Ga, Bajiquan, sanda/sanshou, Wing Chun, Silat, Lethwei e Muay boran.

Nella Muay Thai, i colpi di gomito sono più spesso usati a distanza ravvicinata, ma sono anche impiegati mentre si salta verso l'avversario, simile al ginocchio volante della Muay Thai. La durezza del gomito consente di colpire con una forza considerevole e i combattenti esperti possono facilmente mettere fuori combattimento, tagliare o ferire l'avversario con un colpo ben piazzato. I gomiti sono generalmente più efficaci se usati in combinazione con pugni o calci per consentire al combattente di ridurre la distanza.

I gomiti sono usati anche nelle arti marziali miste come parte della tattica di combattimento a terra. I partecipanti usano spesso colpi di gomito in combinazione con pugni mentre sono in piena guardia, mezza guardia, montaggio laterale o montaggio completo per mettere fuori combattimento o sopraffare l'avversario.

Nell'hockey su ghiaccio, la gomitata ad un giocatore avversario è considerata dalle regole un'infrazione, conseguentemente due minuti di sospensione per il giocatore colpevole, lasciando la sua squadra short handed. Nella pallacanestro , dare una gomitata a un giocatore o "tirare l'arco" conta come fallo.

Un colpo di gomito improprio o un colpo di gomito senza un adeguato condizionamento può paralizzare parzialmente la mano dell'attaccante. Il nervo ulnare decorre posteriormente al gomito (posteriore all'epicondilo mediale dell'omero e innerva la porzione mediale del braccio). Ad esempio, dopo un colpo improprio, o se l'attaccante non è adeguatamente condizionato, l'utente potrebbe non essere in grado di utilizzare temporaneamente l'arto. Potrebbe esserci la possibilità di un danno permanente al nervo ulnare con un colpo di gomito.

Questo può essere fatto in diversi modi, il modo più semplice è praticare i colpi di gomito su qualcosa come un sacco da boxe / pad Muay Thai / pad flash, dopo alcune settimane di questo regolarmente si svilupperà una pelle più spessa e più dura sul gomito con la conseguenza di essere più difficile da tagliare o strappare la pelle durante l'esecuzione di colpi di gomito. Queste attività renderanno anche il tessuto circostante più difficile da ammaccare a causa dell'accumulo di tessuto cicatriziale nel punto d'urto del gomito dovuto a colpi di gomito. Non è consigliabile colpire oggetti solidi per il condizionamento poiché le microfratture nell'osso o in altri tessuti tendono ad essere un fattore di rischio per sforzi ripetitivi o problemi anche più acuti.



Gōjū-ryū

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Gōjū-ryū (剛柔流, in Giapponese sta per "stile duro-morbido", o "scuola (ryū) della durezza (Gō) e cedevolezza (jū)") è uno dei principali stili del karate di Okinawa e rappresenta una combinazione di tecniche "dure e morbide". Gō, che vuol dire duro/sodo, si riferisce a tecniche di mano chiusa con attacchi lineari e diritti; Jū, che vuole dire morbido/molle, assegna tecniche di mano aperta e movimenti circolari. Maggiore enfasi viene data alla respirazione corretta. Il Gōjū-ryū utilizza metodiche che includono la fortificazione e il condizionamento del corpo, approcci di base al combattimento e esercizi con partner.


Storia
Chōjun Miyagi, allievo di Kanryo Higaonna (fondatore del Naha-te) fondò questo stile. Il termine Gōjū fu tratto dal maestro Miyagi da un precetto di un passaggio intitolato "Kenpo Hakku", in un capitolo del "Bubishi" che recita: «Ho wa gōjū wo tondo su», che significa "La legge dell'universo respira dura e morbida". Il Gōjū-ryū deriva dall'antico Naha-te. Gōjū vuol dire "duro" (Gō) e "morbido" (Jū), ovvero uno stile che abbina tecniche dure a tecniche morbide. Questo stile è quello che ha ricevuto la maggior influenza cinese, poiché Kanryo Higaonna andò nella città cinese di Fuzhou a studiare l'arte del Chi-chi (o "boxe cinese") e il suo allievo Miyagi passò 4 anni (1904-1908) in quella città a studiare quelle forme. Si dice che Higaonna studiò lo stile "appeso" di Shao Lin Chuan, uno degli stili a pugno duro o esterno del Chi-chi; Myiagi studiò quindi lo Shao Lin Chuan ma anche il Pa Kua Chang o della "palma-mano degli 8 trigrammi", uno degli stili a pugno morbido o interno. La dottrina di combinare queste due arti opposte è detta Wu Pei Chi. Avendo appreso questi due stili, insieme al Naha-te di Higaonna, egli trasformò il karate nel karate di stile gōjū-ryū. Il Gōjū-ryū fu riconosciuto stabilmente in Giappone in due occasioni:
nel 1933 venne riconosciuto come budō dalla Dai Nippon Butoku Kai, ovvero fu riconosciuto come arte marziale moderna (gendai budo). Il Gōjū-ryū fu la prima scuola di Karate ufficialmente riconosciuta dal budō nel Giappone dal Butoku Kai e unico stile di karate con una piena rappresentazione sia ad Okinawa che in Giappone. Questo riconoscimento mette lo stile Goju-ryu Karate-do fra le moderne arti marziali (o Gendai Budo).
nell'anno 1998, quando la Dai Nippon Butoku Kai riconobbe il Goju-ryu Karate-do come un'antica forma di arte marziale (koryū) e come bujutsu (ovvero le arti marziali disarmate). Il riconoscimento quale koryu bujutsu indica un cambiamento nella visione della società giapponese nelle relazioni fra Giappone, Okinawa e Cina. Fino al 1998, infatti, solamente le arti marziali praticate in Giappone dai samurai venivano accettate come koryu bujutsu.
Il fondatore del Gōjū-ryū Chōjun Miyagi (宮城 長順, Miyagi Chōjun, 1888–1953)
Lo studente più promettente di Kanryo Higashionna fu Chōjun Miyagi (1888 – 1953), che cominciò ad addestrarsi sin dall'età di 14 anni. Nel 1915 Miyagi ed il suo amico Wu Xiangui (conosciuto come Go Kenki) andarono a Fuchou alla ricerca dell'insegnante di Higaonna. Stettero per un anno a studiare sotto molti maestri, ma la vecchia scuola chiuse a causa della Ribellione dei Boxer. Al loro ritorno, Higaonna morì. Molti degli studenti di Higaonna continuarono ad addestrarsi con Miyagi e fu a loro che egli presentò un kata chiamato Tensho, che aveva adattato dal Rokkishu, probabilmente la scuola della Gru Bianca del Fujian.
Il Goju-ryu attualmente è suddiviso in varie scuole, di cui quella del maestro Yamaguchi è la più diffusa anche perché rimasta più fedele ai canoni tradizionali del suo fondatore Miyagi.


Caratteristiche
Molta enfasi viene data alla respirazione: la respirazione ibuki. Le contrazioni muscolari, i movimenti lenti e potenti caratteristici di questo stile richiedono grande vigore fisico. La respirazione delle tecniche go viene detta respirazione solare (ibuki yoo), mentre quella delle tecniche ju viene detta respirazione lunare (ibuki in).
La respirazione solare (go) solitamente è poco utilizzata e avviene con la parte più bassa dei polmoni, mediante l'abbassamento dei fasci addominali e l'ispirazione nasale. L'espirazione tramite la bocca, avviene in maniera rumorosa con l'aria espulsa per la contrazione addominale e la rotazione in avanti del bacino. Tutti i muscoli e tutto il corpo sono contratti al massimo (contrazione kime). Il kata che esprime al meglio questa respirazione e le tecniche go è il kata Sanchin.
La respirazione lunare (ju) è invece molto più morbida, sempre addominale ma meno profonda e quindi meno rumorosa ed è quindi usata nelle tecniche morbide e sciolte. Il kata che esprime al meglio questa respirazione e le tecniche ju è il kata Tensho.
La fascia addominale (chiamata tanden) è quindi il centro di gravità dell'uomo, il fulcro della vita, il punto da cui si sprigiona l'energia interiore (ki o secondo altre scritture qi o ci) ed è quindi la parte del corpo che va allenata maggiormente. Sempre dal tanden nasce la kime, ovvero la contrazione; l'apice della kime si raggiunge con il kiai, un urlo di sfogo dato dall'unione (ai, contrazione del verbo awaso) dell'energia/spirito (ki), ovvero è l'arte di concentrare la propria energia mentale su di un unico punto del bersaglio col fine di distruggerlo. Il kiai si manifesta come un breve ma intensissimo urlo originato da una contrazione addominale che svuota i polmoni con l'effetto di esaltare un colpo sferrato.
Inoltre, nel Goju-ryu, al fine di conservare l'equilibrio e di ottenere tecniche più penetranti, per ogni movimento si rende necessario un contro-movimento opposto in modo da ottenere una coppia di forza. I movimenti sono molto circolari, basati sul principio del combattimento a corta distanza (leve) e sfruttamento della forza dell'avversario (come nel JuJitsu). Questo stile presenta posture raccolte e con molta retroversione del bacino.

Filosofia
Miyagi credette che "lo scopo ultimo del karate-do era quello di creare la persona, conquistare la miseria umana e trovare la libertà spirituale". Egli dichiarò che era importante, per l'equilibro dell'allenamento all'autodifesa, "l'allenamento della mente, o con la coltivazione del precetto karate-do ni sente nashi ('Non c'è un primo attacco nel karate')", enfatizzando inoltre l'importanza della "coltivazione dell'intelletto prima della forza". È lo stile che si è modernizzato di meno in quanto secondo le credenze del Goju-ryu, la sfera del karate è rappresentata da una mano e le competizioni sportive sono viste come il mignolo di essa.

Kata / Kata Bunkai
Kata vuol dire forma ed è formato da una serie movimenti che simulano un combattimento con uno o più avversari immaginari. I kata di Okinawa tendono tradizionalmente a preservare una serie di tecniche e principi di combattimento, e sono serviti come basi per molti sistemi di combattimento Okinawensi. Kata Bunkai significa letteralmente "kata smontato", cioè applicato. Ovvero è un kata, solo che mentre i kata normali vengono svolti con un avversario (o più) immaginario, il kata bunkai viene svolto con avversario (o più) vero, pertanto si ha bisogno di un partner.

I Kata del Karate Goju ryu tramandati dal fondatore Chojun Miyagi e da altri grandi maestri.
Chojun Miyagi creò i due kata Gekisai e rielaborò moltissimo due kata di origine cinese e da questi creò i kata Sanchin e Tensho. Tutti gli altri kata sono di derivazione cinese e sono stati leggermente modificati da Myiagi.

Kihon kata (KATA DI BASE)
1. Gekisai Dai Ichi (Kanji: 撃砕第一; Katakana: ゲキサイダイイチ) - "Distruggere numero 1"
2. Gekisai Dai Ni (Kanji: 撃砕第二; Katakana: ゲキサイダイニ) - "Distruggere numero 2"

Kokyu kata (Kata respiratori)
1. Sanchin (Kanji: 三戦; Katakana: サンチン) - "Le 3 battaglie"
2. Tensho (Kanji: 転掌; Katakana: テンショウ) - "Ruotare i palmi"

Kaishuu kata (KATA SUPERIORI)
1. Saifa (Kanji: 砕破; Katakana: サイファ) - "Annientamento totale"
2. Seienchin (o Seiyunchin) (Kanji: 制引戦; Katakana: セイユ()ンチン) - "La quiete dentro la tempesta"
3. Sanseru (o Sanseiru) (Kanji: 三十六手; Katakana: サンセイルー) - "36 mani"
4. Shisochin (Kanji: 四向戦; Katakana: シソーチン) - "Quattro monaci tranquilli"
5. Sepai (o Seipai) (Kanji: 十八手; Katakana: セイパイ) - "18 mani"
6. Sesan (o Seisan) (Kanji: 十三手; Katakana: セイサン) - "13 mani"
7. Kururunfa (Kanji: 久留頓破; Katakana: クルルンファー) - "Opporsi alle onde"
8. Suparinpei (o Pechyurin) (Kanji: 壱百零八;Katakana: スーパーリンペイ) - "108 mani"

Yamaguchi Goju Kai kata [JKGA / IKGA]
Chikaku
Genkaku
Taikyoku: Serie di cinque kata creati dal fondatore del Gōjū Kai, il maestro Gōgen Yamaguchi. I kata Taikyoku insegnano i metodi di blocco/attacco tradizionali e i movimenti fondamentali nelle quattro direzioni.
Taikyoku Jodan; Dai Ichi & Ni
Taikyoku Chudan; Dai Ichi & Ni
Taikyoku Gedan; Dai Ichi & Ni
Taikyoku Kake Uke; Dai Ichi & Ni
Taikyoku Mawashi Uke; Dai Ichi & Ni
Seigokan kata
Tada Seigo, il fondatore del Seigokan, creò dei kata aggiuntivi per introdurli come programma educativo allo scopo di allenare gli allievi:

Kihon Uke no Kata
Kihon Tsuki no Kata
Shoreikan kata
Seikichi Toguchi, fondatore del Goju Ryu Shoreikan, creò dei kata aggiuntivi:

Hookiyu Kata Ichi
Hookiyu Kata Ni
Gekiha Dai Ichi
Gekiha Dai Ni
Gekisai Dai San
Kakuha Dai Ichi
Kakuha Dai Ni
Hakutsuru no Mai
Toguchi inoltre creò i formati "a coppia" per ognuno dei Hookiyu, Gekisai, Gekiha e Kakuha kata, così come per molti dei kata "koryu".

martedì 2 agosto 2022

Le arti marziali come il Wing Chun, il Sanshou, il Kyokushin, o il Kenpo sono efficaci per l'autodifesa come la Muay Thai o la boxe occidentale?



Per prima cosa, chiariamo una cosa in modo estremamente chiaro: le MMA, i combattimenti di strada e l' autodifesa. Sono tre cose molto, molto diverse. La sovrapposizione tra i tre, in particolare per quanto riguarda l'autodifesa, non è così ampia come spesso si pensa. Circa il 90% dell'autodifesa non ha assolutamente NIENTE a che fare con abilità fisiche, sport da combattimento, arti marziali o persino armi. Ai fini di questa risposta, infatti, ignoriamo del tutto l'intera questione dell'autodifesa.

Nei primi giorni dell'UFC, la "saggezza" accettata era che le uniche discipline che valeva la pena allenare erano il BJJ, la Muay Thai, la boxe e il wrestling. Poi, all'improvviso, arriva Lyoto Machida, e quelle cosiddette persone sagge rimangono sbalordite. "Non avevamo mai visto niente del genere!" esclamarono tutti. Sai cosa stava facendo impazzire le loro menti? Il Karatè. Notizie flash per quei saggi: Lyoto è bravo, ma non stava facendo nulla di più che i karateka non facessero da più di 100 anni o più.

E il motivo di questa disinformazione che è stata diffusa e trasmessa: la gente crede al comprensibile clamore del marketing secondo cui le MMA non sono solo il gold standard per combattere l'efficacia, ma l'unico standard per combattere.

La stragrande maggioranza delle arti marziali sono sopravvissute fino ad oggi perché i loro praticanti sono sopravvissuti e spesso in tempi e luoghi molto violenti. Abbiamo citato delle arti che provengono dal Giappone e dalla Cina, e per gran parte delle loro storie, questi erano luoghi con molta violenza e molte persone intelligenti che cercavano di capire come essere migliori e più efficienti nei confronti della violenza. I metodi che non hanno funzionato non sono stati tramandati perché i loro praticanti sono stati uccisi o così permanentemente e gravemente mutilati che nessuno avrebbe preso in considerazione di imparare da loro.

Ma è nella natura di tutti i sistemi di combattimento efficaci diventare diluiti e morbidi nel tempo. Il Tae Kwon Do è/era un'arte marziale efficace, fino a quando non è diventato un luogo in cui le mamme suburbane potevano lasciare con gratitudine i loro figli per un paio d'ore tre giorni alla settimana. 

E in molte arti, i praticanti iniziano a sfruttare la reputazione delle generazioni precedenti, dimenticando che i loro predecessori si sono allenati molto più duramente e più intensamente.

Il Wing chun sembra essere la mia arte preferita. Funzionava per i combattenti nelle strade sovraffollate e piene di criminalità di Hong Kong, e in effetti una volta era conosciuto come "lan tsai kuen", -- kuen significa "metodo di combattimento" in questo caso, e "lan tsai" è un termine dispregiativo per gangster / duro di strada. In altre parole, è stato il metodo scelto a mani vuote dai ragazzi che si occupano di vera violenza in modo professionale. Oggi vedo moltissimi allenamenti di wing chun scadenti e la maggior parte dei praticanti di wing chun sarà d'accordo con me. 

Non ho esperienza diretta con tutte le altre arti, ma so che ognuna ha prodotto in passato uomini duri con notevoli capacità di combattimento, il che significa che se alleni qualcuno di loro con intenzioni serie e paghi i tuoi debiti di sangue e sudore, ti ripagherà.



lunedì 1 agosto 2022

Il Kyokushin è pericoloso?

 


Pericoloso da addestrare o pericoloso per gli aggressori ?


Pericoloso da addestrare

A differenza degli altri stili di karate, il Kyokushin è, dall'alto verso il basso, un karate da combattimento. Se una certa tecnica non ha un'applicazione di combattimento, di solito non viene insegnata. Ciò significa che uno studente di Kyokushin deve ricevere gli inevitabili urti e lividi che accompagnano l'allenamento. Non è per tutti e ho notato che il Kyokushin ha un tasso di abbandono piuttosto alto in quanto può essere piuttosto intimidatorio.

Ironia della sorte, dopo alcuni o due urti o lividi, sono stato gravemente ferito solo due volte nel mio viaggio nel Kyokushin

  • Il primo è accaduto quando abbiamo esaminato una manciata di tecniche di judo tra cui O Soto Gari. Non essendo caduto correttamente, mi sono slogato la caviglia

  • Il secondo è successo quando ho superato alcune strozzature BJJ e sono stato soffocato abbastanza forte da ferirmi il pomo d'Adamo e i tessuti circostanti

Quindi le due volte in cui sono stato ferito, non erano nemmeno dovute alle tecniche del Kyokushin


Pericoloso per gli aggressori

Come affermato sopra, il Kyokushin è un karate da combattimento e gli studenti che perseverano in esso diventano in qualche modo abili nell'infliggere colpi duri e prendere colpi.

Ciò che rende il Kyokushin unico è che ogni pugno o calcio insegnato viene insegnato a nocche nude e stinco nudo. Ciò significa che nel corso degli anni, gli studenti acquisiscono una comprensione di come trasferire tutto il loro peso corporeo nelle nocche o nei piedi. Successivamente i praticanti di Kyokushin esperti sono alcuni degli artisti marziali più colpiti al mondo.


Limitazioni del Kyokushin

Tuttavia, non è un'Arte Marziale completa.

La natura dell'essere a mani nude è che i pugni in faccia sono sbarrati. Per questo motivo, non è raro che i combattenti Kyokushin tengano le mani pericolosamente basse in un combattimento. Per questo motivo, potrebbe non essere una cattiva idea mescolare Kyokushin con un'altra sorprendente arte marziale come la Muay Thai o la Kickboxing.

Ha anche solo una piccola parte delle tecniche di lotta ed è importante che un artista marziale esperto sappia come lottare. Per questo motivo, potrebbe non essere una cattiva idea mescolare Kyokushin con un'Arte Marziale con delle prese come il Judo o il BJJ.


Conclusione

Quindi, per concludere, un vero Dojo abbinato ad altri stili rende un praticante di Kyokushin davvero molto pericoloso.